Di: Matteo Osanna “La Voce” 18/03/2010
SANTARCANGELO – Focarina o fugareina, fogheraccia o fugaraza, siete tutti invitati al falò di fine inverno. Stiamo parlando dellatradizionale focarina organizzata dai fratelli Ivan e Maurizio Gobbi in via Celletta dell’Olio all’altezza della vecchia fornace. Il mese di Marzo in Romagna assume un tono “scoppiettante”, grazie ai fuochi che animano le sue campagne: la festa di San Giuseppe era ed è tuttora una ricorrenza molto sentita. Ogni anno la sera del 18 Marzo appena dopo il tramonto, si comincia a sentire odor di fumo e a vedere numerosi fuochi che si accendono, arriva la primavera, la stagione della fecondità e della fertilità.
Un tempo nelle campagne i contadini erano desiderosi di bruciare le potature poiché, metaforicamente, con esse si ‘bruciava’ l’inverno, insieme ai tanti guai che spesso l’avevano accompagnato. Talvolta sulla “focarina” era montato, un fantoccio nero, spesso una strega, che impersonificava appunto l’inverno che i festanti esorcizzavano bruciandolo insieme alla legna. L’accensione in via Celletta è fissata per le 20.30: sarà come tutti gli anni una sorpresa e la curiosità sarà nel capire come quest’anno verrà accesa dopo l’arco e la freccia, la balestra e una volta anche con la fionda. Non stiamo parlando della solita focarina organizzata da qualche ente, ma di una “focarina famigliare” che in
questi anni, senza alcun scopo di lucro e con tanto olio di gomito è riuscita a mantenere una valenza tradizionale e simbolica. “Sono nove che la facciam0 – raccontano i fratelli Ivan e Maurizio Gobbi – ma è iniziato tutto per scherzo e per caso. Avevamo un terreno con delle potature ed assieme ed amici e conoscenti abbiamo acceso il primo fuoco. Poi ha cominciato di anno in anno ad attirare gente, anni che nessuno si aspettava e che ora è un momento atteso da tutti”. C’è qualcuno che vi da una mano? “Certo quest’anno c’è la collaborazione di un paio di attività commerciali di Santarcangelo che si sono aggregate ma anche gli amici sono “stati presi” da questa iniziativa e partecipano attivamente ai preparativi della serata senza alcuna retribuzione, solo per il semplice piacere di farlo. Con gli anni abbiamo trovato anche gruppi musicali che vengono con il solo ed ormai perduto piacere di suonare dal vivo”. Quest’anno ci saranno tre gruppi, tra cui il Drum Khore di Michele la Paglia che offre la possibilità a chi non ha mai suonato di suonare in gruppo ed esibirsi. “Questa è una delle poche possibilità per esibirsi e suonare in gruppo – spiega il percussionista – è una serata aperta a tutti i tamburi, dove le percussioni saranno anche un mezzo di comunicazione”. Per chi farà tardi al lavoro e non avrà tempo di mangiare a casa propria nessun problema….attorno al falò si potranno gustare anche piadina, salsiccia, cipolla, prosciutto e sangiovese. “Questa è sempre stata e sarà una focarina per tutti ed in nome di tutti – conclude Ivan – con l’obiettivo di riunire gente di tutte le età e tutte le ideologie”. Per fortuna qualcuno ha ancora la voglia, la passione e la costanza di portare avanti determinate tradizioni e allora appuntamento a questa sera per un momento di gazoja dedicato a grandi e piccini, tutti attorno al fuoco a bruciare l’inverno ed abbracciare la primavera.
Di: Gabriele Domeniconi “La Voce”20/03/2010
SANTARCANGELO – Ancora non si sono spenti i ceppi ardenti della focarina di Maurizio ed Ivan Gobbi in scena la serata di San Giuseppe in via Celletta. Nata come momento intimo da trascorrere tra amici, la “fugaraza” di Ivan è forse diventata quella ufficiale di Santarcangelo. Sono lontani i ricordi di quando al vecchio campo sportivo su terreno arido e sabbioso si accendeva il grande fuoco che poneva fine all’inverno, ma per i santarcangiolesi, un pò matti e gelosi delle loro tradizioni e arroccati in un campanilismo che ne ha fatto la storia, ritrovarsi da Gobbi è come andare in piazza”. L’aria nostrana e semplice, come erano i nostri vecchi, è quello che calamita giovani, anziani, coppie e bambini alla focarina. Grazie ancora ai due fratelli Gobbi che ci hanno fatto vivere una serata tra amici, vicino al nostro Marecchia che di certo ne ha sentito il calore, un calore che da parte dei santarcangiolesi non mancherà mai.
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